Chissà quante volte vi siete chiesti: Come si diventa traduttori?
Avete conseguito una laurea in scienze della mediazione linguistica? Avete conseguito anche una laurea magistrale in traduzione specialistica e interpretariato? Avete almeno 5 anni di comprovata esperienza nel settore dell’interpretariato e della traduzione? Vi siete finalmente iscritti all’Associazione Italiana Traduttori e Interpreti (AITI) o all’Associazione Nazionale Italiana Traduttori e Intetrpreti (ANITI)? Contattateci al 320-8348604.
Siete di madrelingua inglese, francese, spagolo, tedesco, rumeno, arabo, russo o di qualsiasi altra lingua del mondo, ma non avete conseguito una laurea? Laureatevi e specializzatevi in traduzione/interpretariato! Sappiate che essere dei madrelingua, non vuol dire essere interpreti o traduttori.
La professione del traduttore giurato è senza dubbio un’ottima opportunità per coloro i quali hanno una perfetta conoscenza di almeno due lingue straniere e della normativa legale. Si tratta di una professione all’avanguardia, che come tutte le altre professioni richiede una lunga gavetta, ma che tuttavia può rivelarsi un’ottima opportunità professionale per chi ha le giuste competenze nel settore. Se siete interessati a lavorare in questo ambito e desiderate scoprire come sia possibile diventare traduttore giurato, seguite gli step qui di seguito indicati.
Innanzitutto, il traduttore giurato può prestare la propria opera sia come dipendente di agenzie specializzate, sia come traduttore freelance (libero professionista), ovvero per conto dei tribunali e della procura della repubblica e/o dei privati. Il traduttore giuridico è dunque un professionista iscritto ad un apposito albo del tribunale e/o della camere di commercio, il quale ha il compito di tradurre importanti documenti amministrativi, legali e notarili (sia pubblici che privati). Questo genere di traduzioni vengono definite “traduzioni giurate”, e possono essere utilizzate nei procedimenti civili e/o penali. I traduttore giurato (CTU) lavora a stretto contatto con i magistrati e con le forze dell’ordine. Questi, prima di esercitare le sue funzioni, presta giuramento davanti al giudice di adempiere fedelmente il suo ufficio.
Traduttore/interprete giudiziario per uso Tribunale, Consolato, Ambasciata
I traduttori/interpreti giudiziari sono autorizzati, rispettivamente, a tradurre atti ufficiali (certificati di matrimonio, certificato generale del casellario giudiziale, certificato dei carichi pendenti, certificati scolastici, diplomi universitari, atti presentati al giudice, sentenze, ecc.) e a prestare servizi di interpretariato presso i tribunali (durante l’audizione di una parte o di un testimone), gli uffici di polizia, le caserme dei carabinieri e della guardia di finanza (durante un interrogatorio, dopo un arresto di cittadini stranieri) o presso un’autorità amministrativa (durante un’ispezione doganale). I traduttori/interpreti giudiziari ufficiali sono autorizzati ad apporre un timbro ufficiale sulle loro traduzioni per certificarne la conformità all’originale.
Pertanto i traduttori/interpreti giudiziari devono possedere una formazione universitaria nelle lingue di lavoro e padroneggiano varie tecniche di traduzione e interpretazione (traduzione simultanea, consecutiva, bidule).
Nella maggior parte degli Stati membri dell’Unione europea esiste un apposito sistema di selezione e nomina dei traduttori/interpreti giudiziari. In genere, il traduttore giurato è abilitato anche a lavorare come interprete giudiziario. Spesso viene utilizzato il termine “traduttore ufficiale” (in inglese certified translator) per i traduttori e gli interpreti giudiziari che prestano il loro servizio presso i tribunali e le forze dell’ordine.
Infine, per diventare traduttore giurato è innanzitutto necessario essere in possesso di una laurea in scienze della mediazione linguistica (la laurea costituisce un presupposto indispensabile per esercitare la professione, anche e soprattutto per acquisire le competenze necessarie). Il laureato in Interpretariato e Traduzione che desidera intraprendere questa professione deve, dopo aver conseguito la laurea, frequentare un apposito corso professionalizzante, in modo da conseguire un titolo che attesti la perfetta conoscenza delle lingue straniere e di alcuni pratici aspetti legali, relativi alla normativa italiana.